Viaggio in cucina tra ricordi, esperienze, persone, luoghi.

La semplicità nella Cucina Italiana con la ricerca di materie prime di qualità e provenienti da Agricoltura Biologica e Biodinamica.

Mi piace mangiar bene e condividere la gioia del cibo e dello stare assieme, mi piace fotografare, mi piace la natura con i suoi colori e i fiori, e con le sue stagioni.

Mi piace accogliere, ascoltare, raccontare, voler bene …

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giovedì 5 gennaio 2017

La “Pinza” – dolce della tradizione Veneta

Oggi ho fatto la “Pinza”, dolce della tradizione Veneta,  per il “PAN  e VIN “ (la “pinza” sta per il “PAN” ed il “vin brulè” per il “VIN”)!
Questa sera qui nella Marca Trevigiana si accendono i falò del “Pan e Vin” ed è tradizione popolare che non manchi questo dolce!
Il fuoco del “Pan e Vin” ha un significato purificatore, cancella tutto il male dell’anno passato e le cose vecchie, preparando così il posto al nuovo e alla rinascita.
I contadini sanno ben riconoscere l’andamento stagionale e fanno presagi sul futuro dell’anno nuovo osservando la direzione presa dalle faville e dal fumo, che spesso sono protagonisti delle filastrocche.
“Se le faìve va al garbin 
parécia el caro pa ‘ndare al mulin. 
Se le faìve va a matina, 
tol su el saco e va a farina.
Se le faìve va a sera,
la poenta impiega la caliera.”

Secondo la tradizione popolare il vento che trasporta con sé il fumo e le faville del falò indicherà come sarà il nuovo anno appena iniziato. È conoscenza popolare che il “garbìn”, vento vorticoso con direzione sud-est, annuncia la pioggia, essenziale per preparare i campi al prossimo raccolto, mentre il vento “fùrlan”, da nord-est, porta tempo asciutto, il terreno sarà quindi arido.

La “pinza” o “pinsa”, dolce ancestrale, era il dolce per eccellenza del Natale, fatto col pane comune, ma arricchito per propiziare abbondanza e prosperità. Tanto antica è la “pinza” che il suo etimo è molto incerto, forse lo stesso di pizza (latino pinsere, ”schiacciare, macinare”), trattandosi di un dolce piuttosto basso.
Oggi, nell’era dei dolci industriali, in cui un po’ di saggezza contadina è rimasta – e forse giocoforza tornerà – la “pinza” era anche un modo per utilizzare avanzi di frutta secca, e prodotti tipici delle feste.
Essendo cucina popolare le varianti sono molte.
Questa è mia versione di questo antico dolce popolare!

Ingredienti  (da Agricoltura Biologica):
le dosi sono indicative,  poco più o poco meno di un ingrediente non fa la differenza; per la frutta secca usate quella che avete a disposizione, io ne ho indicate alcune, ma vanno bene anche altre come pinoli, prugne secche …
  • 500 g circa di pane raffermo (anche di più tipi: bianco , integrale, alla zucca …)
  • 500 ml di latte
  • 500 ml di acqua
  • 4-5 cucchiai di zucchero  (io uso  quello di canna chiaro)
  • 100 g di uva secca
  • 150 g di fichi secchi
  • 100 g di gherigli di noci
  • 50 g di nocciole (meglio se tostate)
  • 50 g di mandorle (meglio se tostate)
  • 100 g di cioccolato fondente
  • 2 cucchiai di cacao amaro
  • 2 mele
  • La scorza di ½  limone non trattato
  • La scorza di una arancia non trattata
  • 1 cucchiaino di Zenzero in polvere
  • 1 cucchiaino di Cannella in polvere
  • ½ cucchiaino scarso di  sale
  • ½ bicchierino di grappa o di liquore all’anice
  • Alcuni semi di anice stellato pestati al mortaio
Preparazione:
  • Mettete in una pentola il latte, l’acqua e lo zucchero e scaldate il tutto.
  • Tagliate il pane raffermo in piccoli pezzi, mettetelo in una ciotola capiente e bagnatelo con il latte e l’acqua caldi.
  • Coprite con un canovaccio o con un piatto e lasciate riposare per qualche ora, finchè il pane avrà assorbito tutto il liquido; (questa operazione potete farla anche la sera prima per il giorno dopo).  

Quando il pane sarà pronto:
  • Accendete il forno, in modo da portarlo alla temperatura di 150-160°.
  • Imburrate ed infarinate la teglia (preferibilmente rettangolare); per  ridurre i tempi di cottura, io ne uso due di piccole.

Preparate gli altri ingredienti:
  • mettete in ammollo l’uva secca in acqua tiepida;
  • lavate, pelate e fate a pezzettini le mele;
  • tagliate a pezzetti i fichi secchi, l’altra frutta secca ed il cioccolato fondente.
  • Con l’aiuto di un frullatore ad immersione, frullate ed amalgamate bene il pane.
  • Unite quindi al composto: il cacao, la frutta secca a pezzetti, l’uva secca risciacquata ed asciugata, il sale, gli aromi, le bucce del limone e dell’arancia grattugiate (non la parte bianca).


Unite anche le mele a pezzettini.


Ed il cioccolato a pezzettini.


Mescolate il composto ed amalgamate bene tutti gli ingredienti.
Versate il composto nello stampo, precedentemente imburrato ed infarinato.

Infornate nel forno preriscaldato a 150-160°.
Cuocete la “pinza” per  1 ora circa,  anche di più se utilizza una unica teglia; 
controllate di tanto in tanto.


Quando  l’impasto si sarà  leggermente staccato dai bordi della teglia ed avrà formato una sottile crosticina, la “pinza” è cotta.
Sfornatela ed attendete qualche minuto prima di toglierla dallo stampo.
Fatela raffreddare su una griglia.


Servitela con del buon “vin brulè” o con una cioccolata calda e buona fortuna a tutti!

Antonella

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